giovedì 13 dicembre 2012

LA STORIA DEL LICEO MUSICALE DI NAPOLI "LAURA MARCIANO", GIA' CESI MARCIANO


ASSOCIAZIONE LICEO MUSICALE 

“LAURA MARCIANO”

SCUOLA DI MUSICA A NAPOLI DAL 1898






Ricordare l’ascesa del Liceo, in gran parte grazie alla documentazione ritrovata e, quasi tutta, grazie al Maestro Carlo Bàlzamo (le cui parole se non virgolettate, saranno in corsivo nel corso dell’intera ricostruzione storica qui riportata), ci è doveroso per rispetto e per omaggio alla cara memoria dei due fondatori e condirettori: i Maestri Sigismondo Cesi ed Ernesto Marciano.


Il Liceo fu fondato il novembre del 1898, con mezzi e forme modesti, ma con grandi doti di intelligenza, di tenacia e di fervore artistico.


Sigismondo Cesi, allievo del padre, il grande caposcuola Beniamino, il quale, a sua volta, fu allievo dapprima di suo padre e poi di Albanesi e, infine, di Sigismund Thalberg e fu chiamato da Anton Rubinstein a tenere la Direzione e la cattedra di pianoforte al Conservatorio di Musica di Pietroburgo).


Ernesto Marciano, temprato nel Conservatorio di Musica di Napoli alla Scuola pure di Beniamino Cesi e, poi, a quella del Martucci e per la composizione a quella di Paolo Serrao: diplomatosi giovanissimo non cedette alle lusinghe ed ai miraggio dell’espatrio e, coraggiosamente - è la parola, per quei tempi- restò nella sua Napoli e preferì chiudervisi con la sua opera umile e paziente di insegnante, parco del successo della sua scuola e dell’affetto dei suoi allievi.

E il Cesi e il Marciano considerarono sempre l’insegnamento come un apostolato e, quali insegnanti, lasciarono una indelebile orma e una somma di affetti incancellabili.
La loro didattica si distinse perché non si stereotipò su un metodo formalistico e non si incrostò nell’empirismo, nemico questo di ogni progresso. La loro didattica si evolse e si arricchì pure per la loro esperienza, da loro acquistata per il gran numero di allievi affluenti alle loro scuole: “c’est en forgeant qu’on devient forgeron”!
Alla versatilità per l’insegnamento entrambi accoppiavano efficaci doti di organizzatori.
In perfetta comunione di intenti ed in continua esemplare solidarietà, con grande tenacia e valore, fondarono nel 1898 il Liceo Musicale di Napoli, creando così per la prima volta in Italia un Istituto che ha poi sempre e più intensamente contribuito alla diffusione di una sana cultura musicale, resa accessibile alla gioventù con mezzi relativamente minimi.

Istituzione seriamente impostata e sviluppata con sani criteri, fin dal principio s’impose all’attenzione dei compianti e illustri Maestri Pietro Platania, Beniamino Cesi, Giuseppe Martucci, ed ha goduto sempre dell’appoggio morale del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella e della speciale considerazione ufficiale e personale degli illustri Direttori che in esso si succedettero: da Pietro Platania a Giuseppe Martucci, a Guido Alberto Fano (che fu pure Presidente onorario del Liceo), a Francesco Cilèa, ad Adriano Lualdi, a Francesco Michele Napolitano, ad Alessandro Longo, a Carlo Jachino, a Terenzio Gargiulo, a Ottavio Ziino, tra i migliori allievi di Antonio Savasta. Il Savasta che dalla fondazione del Liceo fu tra i primi insegnanti, amicissimo di Cesi e Marciano.

Gli inizi: novembre 1898 

L’Istituto ebbe all’inizio una modesta sede: un quartinetto al Vico D’Afflitto, nei pressi di Sant’Anna di Palazzo, con due soli pianoforti, con poca luce (lumi a petrolio), con Cesi e Marciano insegnanti di piano, Antonio Savasta, insegnante di solfeggio, Caiati (allora prima viola al Teatro San Carlo) insegnante di violino e viola e la Trìfari per il canto.
Per l’aumentante numero delle iscrizioni di allievi, il Liceo dovette passare ad una nuova ampissima sede: quella in Galleria Umberto I che, con l’entrata dell’ottagono in Galleria (di fronte alla Banca d’Italia) si estendeva per tutta un’ala della Galleria, quella sinistra portante alla Via Santa Brigida. Quattordici aule.

Nel 1912 e, quindi dopo solo 14 anni dalla fondazione della Scuola, si contano oltre 500 allievi diplomati; circa 90 insegnanti (tra gli scomparsi, quelli che si susseguirono e i presenti); 210 saggi di studi annuali, dati in pubbliche sale come alla vasta e bella Maddaloni, alla Romaniello, a quella degli “Illusi” poi chiamata “degli Artisti” e ancora in quella grande del Conservatorio, la “Scarlatti”, purtroppo poi distrutta nel 1973 dal tremendo incendio.

I primi 75 anni (1898-1974) 

«I primi 75 anni dell’attività del Liceo», ricorderà Carlo Bàlzamo, nella lunga prefazione al Concerto che si dette per il 75° Anniversario della Fondazione del Liceo Musicale di Napoli (1898), che si tenne sabato 25 Maggio 1974, alle ore 17.30, presso l’Auditorium della “Fondazione Curci”- e dove suonarono insegnanti ed ex insegnanti del Liceo, ovvero Salvatore Canino (chitarrista), il duo Pasquale De Maio (flauto) e Anna Maria Napoletano (pianoforte) e Fedora Jazzetti (pianoforte) - «ha dato agio a molti di noi di avviarsi, di temprarsi con la pratica didattica che è, per l’insegnante giovane, utile quanto la pratica in clinica per il neo dottore. Settantacinque anni che hanno influito efficacemente alla diffusione dello studio e all’incremento della cultura musicale in Napoli e provincia e Province limitrofe. Settantacinque anni che hanno giovato alle organizzazioni concertistiche, alle industrie di istrumenti e di libri e, per l’affluire di varie centinaia di candidati privatisti del Liceo, al Conservatorio statale di Napoli che vanta anche per ciò, fra gli altri Conservatori d’Italia, il più gran numero di esaminandi. Settantacinque anni di lavoro che meritano la riconoscenza, l’ammirazione e il massimo rispetto, nonché il dovere da parte degli attuali collaboratori, dell’adeguata continuità, pari all’entusiasmo, al sacrificio, all’impulso dato e sostenuto dai fondatori».
«Quando nacque il Liceo, il Maestro Alessandro Longo, amico di Cesi e di Marciano, era da poco entrato, in qualità di docente al Conservatorio. “Se ciò non fosse accaduto- raccontò un giorno al Maestro Bàlzamo- “probabilmente mi sarei associato ai due amici nella fondazione del nuovo Istituto; non di meno, vi collaborai in qualità di consultore e partecipai alla compilazione dello statuto iniziale e proposi il titolo da dare alla Istituzione; titolo pieno di fortuna, ormai familiare ai napoletani e ben noto in tutta Italia. Ed io, proprio in questi ultimi giorni, ho pensato: se in quel tempo fossero state usate le “sigle”, cioè quel crogiolare le ventisei lettere del nostro alfabeto, sì da formare un codice rassomigliante a quelli navali o di spionaggio; pensavo-dicevo- che già la sigla Elle Emme Enne L.M.N. (Liceo Musicale di Napoli) per le tre iniziali susseguentesi congiunte e in “crescendo” era già in se stessa augurale! »
Va ricordata pure un’opera importantissima lasciata da Sigismondo Cesi ed Ernesto Marciano; lavoro curato da entrambi in fraterna collaborazione: è la “Antologia pianistica per la gioventù” in dodici volumi: notevole e per la sagace scelta delle musiche e per il loro susseguirsi in ordine di difficoltà per i vari corsi di insegnamento e per l’accurata razionale digitazione e pedalizzazione.
Cesi e Marciano furono i primi a darci una revisione accuratissima di tutti i 100 Studi del Gradus ad Parnassum di Muzio Clementi. L’Antologia e il Gradus ad Parnassum erano editi dalla Casa Ricordi di Milano e “ricordo”, scrisse Carlo Bàlzamo nel 1974, “in quell’epoca la grande Casa Editrice Ricordi per i suoi libri aveva le copertine di color rosso fiammante; nei pomeriggi per Via Chiaia e via Roma uno sciàme di fanciulle, convogliatesi in Galleria Umberto per recarsi al Liceo Musicale, ostentavano con sussiego quei libri –non in cartelle- con i grossi “corpi tipografici dalle scritte in nero”, sulle rosse copertine, dai titoli degli autori: Chopin, Beethoven, Cesi”.

Per il Liceo va doverosamente menzionata pure la collaborazione della gestione amministrativa del segretario dalla fondazione agli anni ’30, l’epoca d’oro per il Pianoforte: il carissimo e indimenticabile Angelo Marciano, fratello del Maestro Ernesto, padre di quella che è stata una grande direttrice e gestora della Scuola: la Maestra Laura Mar ciano (a cui oggi è intitolata l’Associazione) che fu allieva dello zio Ernesto. 
Don Angelo, dal carattere ordinatissimo e dai modi sobri, vigilanti, ispirava stima e simpatia.


Il corpo insegnante del Liceo 

Il corpo insegnante del Liceo in ogni epoca è stato sempre collegato con affettuoso cameratismo con i fondatori ed alla loro dolorosa scomparsa, con i loro familiari tutti.
«Questa elencazione, densa di nomi, potrà per alcuni dei presenti», disse sempre Carlo Bàlzamo nel 1974 in occasione della Celebrazione del 75º Anniversario del Liceo Musicale di Napoli, «riuscire un po’ tediosa; chiedo vènia; ma altri, invece, sentiranno, con piacere e soddisfazione, nomi a loro ben noti di docenti affermatisi nell’agone musicale. Chiedo vènia pure per eventuali omissioni capitabili per il non lieve spoglio».
Verso il 1912 insegnarono al Liceo, oltre ai due Fondatori ed a quelli che insegnarono dalla fondazione, i Maestri Savasta, Albano, Bellini Cesare Bernardo, Beniamino Carelli, Giarda, Paganini Trifari, Ignazio Pascarella, Cesi Corinna, Cesi Elettra, De Beaupuis, Fieramosca Ettore (non certo quello della Disfida di Barletta): era, lo ricordo, un ottimo e paziente insegnante di solfeggio e di strumentazione di banda; era pure direttore della banda di palcoscenico del nostro Teatro San Carlo; e Gamberini, Emilia Gubitosi, Luigi Finizio, Maria Teresa Canettoli, Fran Pizzo, Perilli, Pannain Eduardo e Pannain Guido, Parmiciano, Quaranta, Amodei, Roche, Cantani, Rocca Michele, Tufari, Viterbini, Viscardi, Tutrinoli, Rizzo Arturo, Perilli, Alfredo Conti, Viscardi, Cesi Matilde, Franz Carella, La Volpe Luigi, D’Ambrosio Luigi, Gennaro Napoli, Rizzo Benedetto, Vetere Maria, Laura Marciano, Aveta, Borrelli Nina, Pia Marra, Maria Marciano, Napoleone Cesi, Cofini, Sheepskans.

Ed ancora, dal 1955 in poi: Luigi De Felice (clarinetto), Jole Fiore Serra, Vittorio Borriello, Vittorio Marchetti, Aldo Evangelista, Gabriella Bevere, Salvatore Canino, De Maio, Piemontese, Zigante, Buonomo, Walter Scott, Ciro Astarita, Adelina Cangemi; e Alessandro Longo, Gasparini, Falvo Giorgio, Lippolis, Tuccillo, Alfredo Cece, Enzo Marchetti, Gennaro Rotondi, Militello, Valente, Altobelli, Giacomo Maggiore, Anna Maria Camera, Caliendo, Di Lorenzo, Basile, De Felice, Borriello, Contimisio, Falciatore, Calbi, Pasimeni, Argenzio Jorio.

Ed ecco i nominativi di coloro che furono del Liceo allievi e poi insegnanti, passati poi ad insegnare al Conservatorio di Napoli e in altri Istituti statali italiani ed esteri.


Per ordine alfabetico:
Ugo Ajello, Carlo Bàlzamo, Bergamo Nora, Carella Franz, Cattani Bruno, Cammarota Carlo, De Conciliis Marta, De Bonis Alessandro, Avangelista Aldo, Galiano Ciro, Grossi Antonio, Jazzetti Fedora, Lippolis Italo, Longo Achille, Maggiore Giacomo, Napoletano Anna Maria, Napoli Jacopo, Naso Enrico, Paduano Gino, Pascarella Enzo e, dulcis in fundo, Vincenzo Vitale.
Per onorare meglio ancora Cesi e Marciano ricorderemo anche alcuni dei loro allievi che hanno trionfato nell’agone concertistico in Italia e all’estero; e così, di Sigismondo Cesi: Armando Naëgel, Nora Bergamo, Nina Borrelli, Antonietta Webb James, Vincenzo Vitale, Marta De Consiliis. E, di Ernesto Marciano: Lorenzo Danza, Marina Foà, Maria ed Anna Curcio, Tita Parisi, Franca Marciano.
Fu Tina Filipponi Siniscalchi la prediletta del Maestro: prodigio di musicalità, di pianismo, di sensibilità eccezionale e di beltà femminile, prese il volo dalla pedana di lancio del maggiore tempio musicale di quell’epoca: l’Augusteo di Roma. Appena quattordicenne, ivi riportò un clamoroso successo di pubblico e della critica ufficiale, con la esecuzione del Concerto op.11 per piano e orchestra di Chopin, direttore Bernardino Molinari, e con musiche di Antonio Savasta; e, da Roma, poi in molte città italiane, svizzere, francesi e in America. Di lei Mattia Limoncelli scrisse: «L’ascoltarla dava il brivido che danno certi occhi. Una versatilità eccezionalissima; l’età di lei era un fattore del tutto trascurabile. Era anzitutto donna nel senso più appassionato della parola e sapeva imporre al pianoforte una femminilità febbrile ed inquieta”. Prodigiosa, sensibilissima, voluttuosa interprete che purtroppo fu stroncata all’alba della giovinezza per sopravvivere nell’acerbo dolore dell’angoscia materna e nello strazio del suo padre artistico: il Maestro Ernesto Marciano e nell’accorato dolore dei suoi compagni di classe e di tutta la famiglia del Liceo».

Esami annuali per allievi interni ed esterni 


Altra notevole particolare prerogativa ha avuto ed ha tuttora il Liceo: quella cioè che alle sessioni degli esami (estive ad autunnali) di promozione e di licenza per gli alunni interni, si ammettono anche alunni estranei provenienti cioè da insegnanti privati. Si dà agio così ad elementi estranei alla Scuola –allievi e loro insegnanti- di allenarsi di anno in anno a prepararsi alla necessaria “routine” e subire quelle emotività a cui le “prove” sottopongono. E così, specie gli insegnanti giovani, godono pure dei consigli e dei suggerimenti circa i programmi, la scelta delle migliori edizioni e revisioni delle opere di studio da adottare e consigli di aggiornamento didattico dati, a richiesta, dai componenti le commissioni esaminatrici.



La musica per Carlo Bàlzamo

«Penso spesso», scrisse nel 1974, in occasione del discorso di apertura del Concerto per il 75º Anniversario del Liceo Musicale di Napoli, «che si è cercato fin dal 1887 di comporre per tutti i popoli una lingua artificiale e universale, affinché tutte le genti possano intendersi e, cioè, l’Esperanto (colui che spera), derivante a sua volta dal “Volapuh” (la lingua del mondo), che però non si è diffusa e generalizzata come invece si prevedeva e auspicava.
Ma noi, dicevamo, penso spesso, abbiamo la Musica che è la sola favella veramente comune a tutte le nazioni, a tutte le genti e che è l’unica che trasmette un esplicito presentimento di umanità: sempre attiva, profonda; veicolo sacro della storia, della filosofia e della educazione morale. In essa vi è l’immagine del bello e dell’eterno armonico; è quella che produce tra l’altro, un effetto purificante conosciuto come “catarsi”; essa conduce a ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile appassionata ed eterna.
Formuliamoci l’augurio che essa, la Musica, possa anche in questo tormentato e materialistico e agitato presente, contribuire ed essere efficace linimento ed energico stimolante di pace, di amore, di concordia e di riflessiva elevazione spirituale. Che la Musica sia a servizio di una comunità mondiale che mai come oggi ha bisogno di un potente risveglio morale per ricomporsi e ritrovarsi».

L’Associazione Liceo Musicale “Laura Marciano”: il Liceo oggi 

La Direzione, nonché l’insegnamento pure del pianoforte, sono tuttora tenuti con alacre vigilanza e con passione, e sempre con vive premure e solerzia, da Anna Maria Napoletano. Scomparsa ormai da qualche anno Laura Marciano, ultima erede del sodalizio fra Cesi e Marciano, proprio per seguire le Sue volontà, Anna Maria Napoletano, sua allieva prima e sua collaboratrice poi, ha, infatti, deciso di proseguire il laborioso e appassionato lavoro della sua insegnante, dando alla Scuola, dove la Musica avrà sempre la M maiuscola, il nome “Liceo Musicale Laura Marciano”.


Iolanda Siracusano


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